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COLLABORAZIONISMO
Attività di collaborazione con uno stato nemico e occupante o con una classe sociale avversaria. In Italia un'accusa di collaborazionismo venne rivolta, per esempio, dalla corrente massimalista del Partito socialista contro quei parlamentari guidati da F. Turati che durante l'età giolittiana si dichiaravano disponibili a una partecipazione dei socialisti al governo. In Germania, un esempio clamoroso fu l'atteggiamento assunto dai deputati del Partito socialista nell'agosto 1914, in occasione della votazione per il finanziamento dei crediti di guerra. Il termine diventò di uso comune durante la Seconda guerra mondiale in relazione a quelle forze politiche e a quei regimi europei che offrirono una fattiva collaborazione all'invasore nazista. Governo collaborazionista per eccellenza fu quello instaurato dai tedeschi in Norvegia e presieduto da V. Quisling (1940-1945); tali furono anche in Europa il governo della Francia di Vichy (1940-1944) e quello della Repubblica sociale italiana (1943-1945); in Cina, dopo l'invasione giapponese del 1931, lo stato vassallo del Manchukuo (marzo 1932) e, nel 1937, il governo filogiapponese di Wang Jingwei. In Italia, collaborazionismo fu chiamato il reato di collaborazione coi tedeschi previsto dal 1944 dal codice penale militare di guerra.
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